La discussa sentenza n. 841/2020 del Tar Calabria rappresenta un arresto giurisprudenziale destinato a segnare un punto focale nella contorta esistenza del titolo V post riforma della nostra Costituzione. I Giudici amministrativi hanno asserito che:
“Spetta infatti al Presidente del Consiglio dei Ministri individuare le misure necessarie a contrastare la diffusione del virus COVID-19, mentre alle Regioni è dato intervenire solo nei limiti delineati dall’art. 3, comma 1 d.l. n.19 del 2020, che però nel caso di specie è indiscusso che non risultino integrati”.
Se da un lato, sulla base di tale assunto, noi di Reset Il Governo che Vorrei possiamo dirci soddisfatti per il ritrovato ossequio a quello che per noi rappresenta un principio irrinunciabile, e cioè l’avere un governo nazionale che torni in cattedra su un argomento così sensibile, dall’altro non possiamo che auspicare che questa centralizzazione sia accompagnata da una minuziosa attenzione a considerare le peculiarità e le differenziazioni regionali attuando, ove necessario, misure differenziate. Tale differente gradazione, per non rappresentare un anarchico pericolo per la Nazione intera, può essere ponderato solo da chi abbia una opportuna visione d’insieme e pertanto, è a nostro avviso inconcepibile che possa essere delegato, o altresì attuato in maniera confusionaria dalle differenti amministrazioni regionali, atteso che gli effetti negativi di una sola delle scelte effettuate avrebbe catastrofici effetti su tutto il territorio nazionale.